Autore
Baiocco/Manchinu
Editore
Priuli e Verlucca
Luogo di pubblicazione
ISBN
Pagine
191
Dimensioni
24 x 33
Lingua
Anno pubblicazione
2004
Rilegatura
Illustrazioni
230 b/n col.
Le tappe della storia dell'arte rinascimentale piemontese sono rievocate nelle pagine che seguono a partire dagli esordi, individuati a ridosso della personalità determinante di Giovanni Martino Spanzotti, fino agli esiti più avanzati, che corrispondono alla diffusione di temi e linguaggi extralocali, portati alle estreme conseguenze ma con l'esclusione del momento già pienamente manieristico. Da questa scansione deriva una cronologia che si apre con la fine del Quattrocento e che copre grosso modo tutto il secolo successivo.
I fatti figurativi di questo periodo corrispondono dal punto di vista storico a una fase di transizione verso una vera e propria organizzazione statuale della regione, anche se i temi più strettamente legati alla committenza della corte ducale compaiono marginalmente e soltanto per la parte più tarda. Per buona parte del nostro percorso, al contrario, è più agevole seguire una geografia artistica determinata dai principali centri urbani, nei quali si può rintracciare la vitalità di una élite di committenti. È attraverso di loro, in molti casi, che si determinavano quei contatti a vasto raggio cui corrispondono nuovi dati anche dal punto di vista culturale e figurativo: si pensi ad esempio ai rapporti romani di Macrino d'Alba o alla conoscenza dell'architettura toscana e romana, che rende particolarmente significativi gli esempi del Duomo di Torino e della chiesa di Roccaverano.
Per il resto, si ha a volte la sensazione di percorsi paralleli, di sviluppi che solo raramente mantengono la persistenza di una vera e propria «scuola»: in questo senso risulta quasi eccezionale la specificità e la forza del linguaggio gaudenziano, che non a caso rimane il modello di riferimento per eccellenza per varie generazioni di artisti attivi nel Piemonte orientale.
Di tutto questo, i testi che seguono danno conto in maniera necessariamente parziale: si è puntato a porre in rilievo le principali emergenze tenendo presenti gli sviluppi più aggiornati della ricerca (di cui è possibile rintracciare i riferimenti grazie alla bibliografia finale), ma con una sintesi che mantiene il carattere narrativo, e per quanto possibile avvincente, proprio di questa serie di volumi.