Autore
Pagella Enrica
Editore
Priuli e Verlucca
Luogo di pubblicazione
ISBN
Pagine
200
Dimensioni
23 x 32
Lingua
Anno pubblicazione
2002
Rilegatura
Illustrazioni
b/n e col.
A partire dal Duecento il termine "Piemonte" comincia a essere usato in alcuni testi giuridici e letterari per indicare un territorio dai contorni ancora molto indistinti e mutevoli, ma nei secoli dell'Alto Medioevo non esiste alcuna identità regionale. Diversità di popoli e di culture, frantumazione del potere politico, instabilità di confini solcati da importanti strade di passo: tutto questo fa del Piemonte medievale una terra con caratteristiche particolari, che spiegano anche specifici aspetti del paesaggio artistico che vi si sviluppò. La mancanza di forti e consolidati centri di produzione, insieme alla presenza di gruppi di committenti diversi per fede politica o per cultura, determina una situazione molto disomogenea e differenziata, la cui ricchezza consiste, spesso, proprio nella molteplicità delle suggestioni che vengono di volta in volta accolte e rielaborate.
Un proprio aspetto, dunque, è quello che potremmo definire un "policentrismo" dell'arte medievale piemontese. Da un lato questo dipende dal carattere proprio dell'arte romanica, legata a percorsi che non coincidono necessariamente con la mappa della diffusione urbana e che procedono, da un capo all'altro dell'Europa, seguendo lo schema di reti territoriali diffuse in maniera molto capillare. Per altri versi il problema riguarda i cambiamenti avvenuti nella storia del Piemonte dal Medioevo all'età moderna. Città come Ivrea, centrali agli inizi del secolo XI, cedono il passo, nel corso del successivo, a nuove realtà urbane, come Casale e Alessandria; mentre l'entità delle distruzioni, delle ricostruzioni e delle perdite rende spesso difficile misurare il ruolo e l'influenza di grandi centri come Vercelli e Novara, le città dove maggiormente si conservò, nel passaggio dall'età romana al Medioevo, un patrimonio di risorse culturali e produttive legate a due grandi cattedrali oggi scomparse.
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