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Il bel volume della collana diretta da Francesco Dal Co a cura di Massimiliano Savorra è un’opera di sintesi dedicata agli studenti, «osservatori attenti per passione o per necessità», ma in realtà estremamente utile a quanti siano interessati ad una narrazione per immagini dell’architettura italiana dal Quattrocento al Seicento. Il testo costituisce infatti una sorta di atlante fotografico di architetture emblematiche del secolo cui appartengono, con un’assoluta priorità data alle opere costruite rispetto agli studi o ai progetti non realizzati; «letture spaziali, formali, geometriche, costruttive, simboliche delle opere presentate sono consentite grazie a una elevata varietà tipologica di immagini: scorci prospettici e dettagli, costruzioni grafiche di progetto, rappresentazioni di facciate e di interni, vedute di insieme, a volo d’uccello». Un percorso per immagini, dunque, che da Brunelleschi e Alberti arriva sino a Borromini e a Guarini, la cui sequenza nasce da un complesso intreccio tra aree culturali di influenza, egemonie geo-politiche e personalità artistiche d’eccezione. Ed anche se, come riconosce Antonio Pinelli, le fonti primarie della storia dell’arte sono «le opere d’arte stesse, con la loro muta eloquenza», risultano fondamentali per una loro più compiuta “decodificazione” le interpretazioni storiografiche. Per questo motivo il volume si struttura in tre capitoli, ciascuno dedicato ad un secolo, introdotti da saggi critici di autorevoli studiosi: Francesco Paolo Fiore per il Quattrocento, Arnaldo Bruschi e Claudia Conforti per il Cinquecento, Aurora Scotti Tosini per il Seicento. A ciò si aggiungano una raccolta di biografie degli artisti ed un elenco dei pontefici saliti al soglio nei secoli di riferimento, accanto ad un’accurata bibliografia che rimanda a quelle specifiche riportate nei volumi editi nella stessa collana quali Il Quattrocento, a cura di Fiore, Il primo Cinquecento, a cura di Bruschi, Il secondo Cinquecento, a cura di Conforti e Richard J. Tuttle, Il Seicento, a cura di Scotti Tosini, di cui il presente testo costituisce un significativo completamento