Autore
Montanari C.
Editore
Accademia publishing limited
Luogo di pubblicazione
ISBN
Pagine
772
Dimensioni
21x31
Lingua
Anno pubblicazione
2007
Rilegatura
Illustrazioni
Questo libro è un'opera di genio. È un rigoroso trattato di etnografia e storia delle campane, della loro musica, dei campanari nel bolognese, ma è pure un'opera di poesia. Le due cose si compenetrano del tutto: l'una è impossibile senza l'altra. La competenza e il rigore sono indispensabili all'approccio poetico, del quale si nutre la competenza di studioso. Empiricamente, ma del tutto consapevolmente, questo lavoro è di estrema attualità nella riflessione che l'antropologia contemporanea conduce sulle metodologie di ricerca, sul rapporto tra interno ed esterno, sulla posizione relativa di chi osserva e di chi è osservato. E la posizione di Claudio Montanari è una posizione complessa, giocata con sottigliezza, con raffinata intellettualità. Claudio è uno studioso competentissimo, sulle campane. È una persona di grande cultura e di solida formazione etnomusicologica; ha studiato con Roberto Leydi - della cui prefazione postuma gode questo libro, la cui prima redazione è di qualche anno fa - all'Università di Bologna e, negli anni successivi alla formazione, ha partecipato al dibattito universitario, alla vita accademica. Ma è anche un contadino, e ha un modo di raccontare, di interpretare il mondo da contadino. Sa cosa è il sapere orale, il vedere, l'ascoltare e il fare sia dall'interno che dall'esterno dell'ambiente di cui riferisce. Racconta delle cose delle campane restituendo il ritmo, lo scorrere del tempo legato a questi strumenti nella vita delle campagne, dei villaggi, delle città, dei contadini, degli artigiani, dei campanari.