Autore
Reggiani, Odoardo.
Editore
Spirali/Vel
Luogo di pubblicazione
ISBN
Pagine
400
Dimensioni
Lingua
Anno pubblicazione
2007
Rilegatura
Illustrazioni
Paolo Pillitteri: Grazie a Odoardo Reggiani. Due volte. Ci aiuta a definire un periodo di sangue e di furore attraverso il cinema, e che cinema! Ci fa partecipare a una vicenda di ferro, di fuoco e di sangue senza il paraocchi delle idee che, spesso, crescono con noi e si stabilizzano nel nostro Dna segnandoci in profondità. Questa sua appassionata e documentata opera su Luisa Ferida e Osvaldo Valenti, uccisi dai partigiani della Divisione Pasubio nel piovoso 30 aprile milanese del 1945, costituisce non tanto, o non soltanto, un risarcimento etico, storico e artistico a due figure 'emblematiche' del nostro cinema, quanto un tentativo riuscito di costruire un ponte fra il prima e il dopo, fra la morte e la vita, fra la menzogna e la verità. In nome del revisionismo e, dunque, della verità, potrebbe essere per molti una sorta di training autogeno la lettura del suo bel libro, nella misura in cui la tragedia di Luisa e Osvaldo fa scattare dentro una tumultuosa e fiammeggiante serie di reazioni, da costringere il lettore a ricapitolare intere sequenze di storia che parevano archiviate o rimosse... fino a quel conto alla rovescia per il fascismo che si concluderà con l'orrore di piazzale Loreto e, un giorno dopo, il 30 aprile, con l'esecuzione di Valenti e della Ferida, a opera degli uomini di 'Vero' Marozin, delle Matteotti.
Un'esecuzione rinviata, giorno dopo giorno, ma 'ordinata' da Pertini a nome del Clnai e in particolare da Valiani (PdA) e Sereni (Pci) e fondata su vaghi indizi e testimonianze discutibili... su una 'diceria dell'untore' trasformatasi però in vulgata ufficiale. I due vengono, quindi, condannati a morte....