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Arte di Raffaello a Rembrandt e Goya . Maestri incisori europei 1450 - 1750 .
Autore
Boscolo Manuela
Editore
Fondazione Arte Museo
Luogo di pubblicazione
ISBN
Pagine
244
Dimensioni
23,5 x 28,8
Lingua
Anno pubblicazione
2008
Rilegatura
Illustrazioni
col b/n

vLa rassegna, curata da Carlo Occhipinti, presenta 250 capolavori (dal 1450 al 1750) rappresentativi di 104 tra i piu' grandi Maestri incisori europei, esposti in un ideale itinerario estetico che attraversa circa quattro secoli di Storia dell'Arte, dal Rinascimento al Barocco. La Mostra e' organizzata con la collaborazione di Giuseppe Simoni, studioso ed appassionato collezionista di grafica antica, che ha catalogato tutte le opere esposte con schede descrittive pubblicate su un prestigioso volume di 244 pagine. Nella presentazione critica della Mostra Manuela Boscolo scrive: -Inizialmente sono i maestri incisori a replicare i dipinti, incidendo la lastra di rame col bulino, ma questa tecnica (calcografia) si meriterà un posto d'onore al tavolo delle belle arti, sviluppando un filone artistico cui aderiranno artisti di tutti i tempi. Causa: difficoltà massima e abilità senza pari. Creare un'opera d'arte, senza ausilio di garzoni di bottega e senza poter sbagliare, e' già difficile. Renderla anche unica, affidandole il proprio stile in versione -bianco e nero-, e' impresa in cui pochi riuscirono. Dürer (1471-1528), celebrato da Erasmo da Rotterdam, e' tra i primi ad usare la xilografia e a far risaltare la propria potenza creativa attraverso di essa. Raffaello uso' moltissimo questo sistema per far riprodurre le sue opere, come tanti suoi contemporanei. Harmenszoon Van Rijn Rembrandt (1606 / 1669) addirittura si approprio' di questa tecnica per farne un personale virtuosismo, innamorandosi della perfezione e della suggestione che la carta incisa operava sulle forme, scegliendo pero' l'acquaforte, che gli consentiva un lavoro piu' sciolto. Ricopriva di cera la lastra e con un ago vi disegnava sopra, asportando la cera e mettendo a nudo il rame. Ma attenzione. Rembrandt e' un -caso- artistico a parte, sul quale mi soffermo perche' estremamente particolare. Lontano dai giri dei grandi maestri, opero' in solitaria, alla -Caravaggio-, ma con uno spessore psicologico tale da rendere sublime e al contempo naturale ogni ritratto, ogni rappresentazione sacra. Nelle sue opere non vi e' bellezza ne' bruttezza. C'e' soltanto lo sguardo semplice e quasi commovente della gente, che vive la propria esistenza come viene e penetra la vita e si espone ad essa nel bene e nel male.La rassegna, curata da Carlo Occhipinti, presenta 250 capolavori (dal 1450 al 1750) rappresentativi di 104 tra i piu' grandi Maestri incisori europei, esposti in un ideale itinerario estetico che attraversa circa quattro secoli di Storia dell'Arte, dal Rinascimento al Barocco. La Mostra e' organizzata con la collaborazione di Giuseppe Simoni, studioso ed appassionato collezionista di grafica antica, che ha catalogato tutte le opere esposte con schede descrittive pubblicate su un prestigioso volume di 244 pagine. Nella presentazione critica della Mostra Manuela Boscolo scrive: -Inizialmente sono i maestri incisori a replicare i dipinti, incidendo la lastra di rame col bulino, ma questa tecnica (calcografia) si meriterà un posto d'onore al tavolo delle belle arti, sviluppando un filone artistico cui aderiranno artisti di tutti i tempi. Causa: difficoltà massima e abilità senza pari. Creare un'opera d'arte, senza ausilio di garzoni di bottega e senza poter sbagliare, e' già difficile. Renderla anche unica, affidandole il proprio stile in versione -bianco e nero-, e' impresa in cui pochi riuscirono. Dürer (1471-1528), celebrato da Erasmo da Rotterdam, e' tra i primi ad usare la xilografia e a far risaltare la propria potenza creativa attraverso di essa. Raffaello uso' moltissimo questo sistema per far riprodurre le sue opere, come tanti suoi contemporanei. Harmenszoon Van Rijn Rembrandt (1606 / 1669) addirittura si approprio' di questa tecnica per farne un personale virtuosismo, innamorandosi della perfezione e della suggestione che la carta incisa operava sulle forme, scegliendo pero' l'acquaforte, che gli consentiva un lavoro piu' sciolto. Ricopriva di cera la lastra e con un ago vi disegnava sopra, asportando la cera e mettendo a nudo il rame. Ma attenzione. Rembrandt e' un -caso- artistico a parte, sul quale mi soffermo perche' estremamente particolare. Lontano dai giri dei grandi maestri, opero' in solitaria, alla -Caravaggio-, ma con uno spessore psicologico tale da rendere sublime e al contempo naturale ogni ritratto, ogni rappresentazione sacra. Nelle sue opere non vi e' bellezza ne' bruttezza. C'e' soltanto lo sguardo semplice e quasi commovente della gente, che vive la propria esistenza come viene e penetra la vita e si espone ad essa nel bene e nel male.La rassegna, curata da Carlo Occhipinti, presenta 250 capolavori (dal 1450 al 1750) rappresentativi di 104 tra i piu' grandi Maestri incisori europei, esposti in un ideale itinerario estetico che attraversa circa quattro secoli di Storia dell'Arte, dal Rinascimento al Barocco. La Mostra e' organizzata con la collaborazione di Giuseppe Simoni, studioso ed appassionato collezionista di grafica antica, che ha catalogato tutte le opere esposte con schede descrittive pubblicate su un prestigioso volume di 244 pagine. Nella presentazione critica della Mostra Manuela Boscolo scrive: -Inizialmente sono i maestri incisori a replicare i dipinti, incidendo la lastra di rame col bulino, ma questa tecnica (calcografia) si meriterà un posto d'onore al tavolo delle belle arti, sviluppando un filone artistico cui aderiranno artisti di tutti i tempi. Causa: difficoltà massima e abilità senza pari. Creare un'opera d'arte, senza ausilio di garzoni di bottega e senza poter sbagliare, e' già difficile. Renderla anche unica, affidandole il proprio stile in versione -bianco e nero-, e' impresa in cui pochi riuscirono. Dürer (1471-1528), celebrato da Erasmo da Rotterdam, e' tra i primi ad usare la xilografia e a far risaltare la propria potenza creativa attraverso di essa. Raffaello uso' moltissimo questo sistema per far riprodurre le sue opere, come tanti suoi contemporanei. Harmenszoon Van Rijn Rembrandt (1606 / 1669) addirittura si approprio' di questa tecnica per farne un personale virtuosismo, innamorandosi della perfezione e della suggestione che la carta incisa operava sulle forme, scegliendo pero' l'acquaforte, che gli consentiva un lavoro piu' sciolto. Ricopriva di cera la lastra e con un ago vi disegnava sopra, asportando la cera e mettendo a nudo il rame. Ma attenzione. Rembrandt e' un -caso- artistico a parte, sul quale mi soffermo perche' estremamente particolare. Lontano dai giri dei grandi maestri, opero' in solitaria, alla -Caravaggio-, ma con uno spessore psicologico tale da rendere sublime e al contempo naturale ogni ritratto, ogni rappresentazione sacra. Nelle sue opere non vi e' bellezza ne' bruttezza. C'e' soltanto lo sguardo semplice e quasi commovente della gente, che vive la propria esistenza come viene e penetra la vita e si espone ad essa nel bene e nel male.La rassegna, curata da Carlo Occhipinti, presenta 250 capolavori (dal 1450 al 1750) rappresentativi di 104 tra i piu' grandi Maestri incisori europei, esposti in un ideale itinerario estetico che attraversa circa quattro secoli di Storia dell'Arte, dal Rinascimento al Barocco. La Mostra e' organizzata con la collaborazione di Giuseppe Simoni, studioso ed appassionato collezionista di grafica antica, che ha catalogato tutte le opere esposte con schede descrittive pubblicate su un prestigioso volume di 244 pagine. Nella presentazione critica della Mostra Manuela Boscolo scrive: -Inizialmente sono i maestri incisori a replicare i dipinti, incidendo la lastra di rame col bulino, ma questa tecnica (calcografia) si meriterà un posto d'onore al tavolo delle belle arti, sviluppando un filone artistico cui aderiranno artisti di tutti i tempi. Causa: difficoltà massima e abilità senza pari. Creare un'opera d'arte, senza ausilio di garzoni di bottega e senza poter sbagliare, e' già difficile. Renderla anche unica, affidandole il proprio stile in versione -bianco e nero-, e' impresa in cui pochi riuscirono. Dürer (1471-1528), celebrato da Erasmo da Rotterdam, e' tra i primi ad usare la xilografia e a far risaltare la propria potenza creativa attraverso di essa. Raffaello uso' moltissimo questo sistema per far riprodurre le sue opere, come tanti suoi contemporanei. Harmenszoon Van Rijn Rembrandt (1606 / 1669) addirittura si approprio' di questa tecnica per farne un personale virtuosismo, innamorandosi della perfezione e della suggestione che la carta incisa operava sulle forme, scegliendo pero' l'acquaforte, che gli consentiva un lavoro piu' sciolto. Ricopriva di cera la lastra e con un ago vi disegnava sopra, asportando la cera e mettendo a nudo il rame. Ma attenzione. Rembrandt e' un -caso- artistico a parte, sul quale mi soffermo perche' estremamente particolare. Lontano dai giri dei grandi maestri, opero' in solitaria, alla -Caravaggio-, ma con uno spessore psicologico tale da rendere sublime e al contempo naturale ogni ritratto, ogni rappresentazione sacra. Nelle sue opere non vi e' bellezza ne' bruttezza. C'e' soltanto lo sguardo semplice e quasi commovente della gente, che vive la propria esistenza come viene e penetra la vita e si espone ad essa nel bene e nel male.
Arte di Raffaello a Rembrandt e Goya . Maestri incisori europei 1450 - 1750 .
Prezzo: € 50.00


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