Autore
Tempel B.
Editore
Skira
Luogo di pubblicazione
ISBN
Pagine
300
Dimensioni
Lingua
Anno pubblicazione
2011
Rilegatura
Illustrazioni
200 b/n col.
Nei Paesi Bassi del primo Novecento, Piet Mondrian (Amersfoort, 7 marzo 1872 New York, 31 gennaio 1944) era un paesaggista di successo. Ma era curioso, ossessionato dallidea di progresso, e riteneva di avere una missione personale elementi che si riscontrano anche in Kandinskij e che, da Charles Baudelaire in poi, possono essere considerati come caratteristici della modernità. Negli anni a cavallo tra i due secoli, gli artisti davanguardia non si accontentavano più di unarte deputata a rappresentare laspetto esteriore della realtà e ricercavano una verità più profonda, oltre lesteriorità. Affascinato dalla corrente cubista, Mondrian continuò a lavorare sulle possibilità di strutturazione per riduzione, già contenute nel Cubismo, fino alla pittura astratta e, alcuni anni più tardi, inaugurò quello che definì Neoplasticismo. Come in Kandinskij, agli elementi espressivi della pittura linea, colore e forma o superficie veniva attribuito un valore proprio, che non rimandava a qualcosaltro. In più, Mondrian ridusse tali elementi allessenziale: soltanto linee rette, verticali e orizzontali, mai diagonali; soltanto colori primari nessun colore composto, come in natura e i non-colori nero, bianco e grigio. Ne derivò una delle fasi più affascinanti della storia dellarte moderna: il gioco di Mondrian con le linee orizzontali e verticali e la ricerca della composizione ideale.