Autore
aa.vv.
Editore
Skira
Luogo di pubblicazione
ISBN
Pagine
127
Dimensioni
24x28
Lingua
Anno pubblicazione
2011
Rilegatura
Illustrazioni
175 b/n col.
Ed eccoci alla pittura del metafisico (e caravaggesco) Antonio Nunziante. Parliamo di un pittore cinquantenne che si è formato a Torino e a Firenze, che ha girato il mondo, che ha esposto in Italia e in Europa, in Giappone e in America, guadagnando vasta notorietà e successi di pubblico, di critica e di mercato. Parliamo di un uomo colto che ha letto molto e frequentato i musei. Parliamo infine di un tecnico eccellente, di un artigiano che conosce come pochi ai nostri giorni le virtù dei colori, i mestieri e i saperi necessari per fare pittura a olio buona come quella dei maestri del passato.
Antonio Nunziante, con questo tipo di cultura e di formazione, usa la lingua del passato, quella del Caravaggio e di Böcklin, del Naturalismo, del Barocco, del Simbolismo. È la lingua che gli hanno consegnato le accademie, i libri, i musei, che ha approfondito, sperimentato, perfezionato nel suo lavoro fino a farla propria, fino a padroneggiarla come una lingua madre, fino a trasformarla nel suo modus operandi. Allo stesso modo io, per scrivere queste righe, uso la lingua che è stata costruita da Petrarca, da Bembo, da Manzoni.