Autore
aa.vv.
Editore
Skira
Luogo di pubblicazione
ISBN
Pagine
240
Dimensioni
24x28
Lingua
Anno pubblicazione
2009
Rilegatura
Illustrazioni
col b/n
Attraverso unampia selezione di opere provenienti dai principali musei del mondo (tra gli altri, dagli scavi di Pompei e dal Museo Archeologico di Napoli, dai Musei Vaticani, dalla sede di Palazzo Massimo del Museo Nazionale Romano, dal Louvre di Parigi, dal British Museum di Londra, dal Pushkin di Mosca, dai musei archeologici di Monaco, Francoforte, Zurigo), Roma. La Pittura di un Impero intende esaminare analiticamente singoli frammenti di affreschi, pitture su legno o su vetro, cercando di misurarne, in base alle tecniche artistiche, alle composizioni, ai soggetti, il livello formale cui era giunta la pittura nel mondo romano, dal I secolo a.C. alle soglie del tardo-antico e delletà bizantina.
I saggi in catalogo (scritti da illustri studiosi dai diversi profili specialistici) si propongono il raggiungimento di obiettivi saldamente storici. Ciò che interessa è la costruzione degli spazi pittorici secondo canoni talvolta distanti da quelli moderni, come ben si vede nel caso delle vedute paesistiche, in cui spicca la distanza rispetto al sistema di prospettiva lineare, per noi ormai abituale (Eugenio La Rocca); è la persistenza della memoria dellantico (dai ritratti del Fayyum alle prime icone cristiane del Sinai, e si veda in proposito il saggio in catalogo di Jas Elsner); è lo studio delle tendenze e delle varianti che attraversano luniverso pittorico romano, dalla Repubblica al tardo Impero; è lanalisi dei procedimenti, delle tecniche, delle tradizioni di bottega (Barbara Bianchi). La casa affrescata romana come fulcro principale degli scambi sociali, come consumo esibito (Andrew Wallace-Hadrill); la domus come teatro in atto, come spazio concluso (Serena Ensoli); lo sguardo interiore nella ritrattistica funeraria dellEgitto romano (Barbara Borg); il minuzioso umile naturalismo presente nei soggetti di genere della pittura romana, così importante per la storia moderna della natura morta (Stefano De Caro); la rappresentazione dei miti (Paul Zanker, Massimiliano Papini) e quella dei temi feriali e popolari (Stefano Tortorella).