Autore
Editore
Silvana editoriale
Luogo di pubblicazione
ISBN
Pagine
288
Dimensioni
25 x 23,5
Lingua
Anno pubblicazione
2009
Rilegatura
Illustrazioni
170 col. E bn
Il volume accompagna una personale di Ileana Florescu presso lo Studio d'Arte Contemporanea Pino Casagrande di Roma, dal titolo è quanto mai impegnativo ma aderente allo spirito dell'opera: L'umana sintesi.
Con il gesto provocatorio di gettare i libri - lo scibile umano - in acqua, affinché si macerino fino a scomparire, o al contrario sino a sottolineare la scrittura come se l'acqua stessa fosse una lente d'ingrandimento, Ileana Florescu affronta un discorso che ha profonde valenze filosofiche.
L'artista sceglie tra i grandi autori (Dante, Shakespeare, Dostoevskij) ma anche tra i testi più profani, giocando ironicamente con i titoli delle opere. Elemento centrale della serie di scatti qui proposti, ma ricorrente anche nella sua ricerca passata, è l'acqua, che assume valenze diverse: sorgente di vita rigeneratrice, o forse mezzo catartico, liberatorio, addirittura distruttivo?
Nell'attesa di una risposta non univoca subiamo l'incanto e il rapimento delle variazioni cromatiche delle sue immagini, un centinaio, qui introdotte da un testo critico di Diego Mormorio. Il volume è completato da apparati biograficiIl volume accompagna una personale di Ileana Florescu presso lo Studio d'Arte Contemporanea Pino Casagrande di Roma, dal titolo è quanto mai impegnativo ma aderente allo spirito dell'opera: L'umana sintesi.
Con il gesto provocatorio di gettare i libri - lo scibile umano - in acqua, affinché si macerino fino a scomparire, o al contrario sino a sottolineare la scrittura come se l'acqua stessa fosse una lente d'ingrandimento, Ileana Florescu affronta un discorso che ha profonde valenze filosofiche.
L'artista sceglie tra i grandi autori (Dante, Shakespeare, Dostoevskij) ma anche tra i testi più profani, giocando ironicamente con i titoli delle opere. Elemento centrale della serie di scatti qui proposti, ma ricorrente anche nella sua ricerca passata, è l'acqua, che assume valenze diverse: sorgente di vita rigeneratrice, o forse mezzo catartico, liberatorio, addirittura distruttivo?
Nell'attesa di una risposta non univoca subiamo l'incanto e il rapimento delle variazioni cromatiche delle sue immagini, un centinaio, qui introdotte da un testo critico di Diego Mormorio. Il volume è completato da apparati biografici