Autore
Parisio C.
Editore
Starrylink editrice
Luogo di pubblicazione
ISBN
Pagine
96
Dimensioni
23x28
Lingua
Anno pubblicazione
2008
Rilegatura
Illustrazioni
450 col
Il pittore bresciano Gaudenzio Botti (1698-1775) attendeva da tempo di essere riportato allattenzione degli studi: il Settecento profano a Brescia, infatti, non è costituito solo dalle intense opere di Cifrondi e di Ceruti, ormai ampiamente indagati dalla critica. Quando i due pittori vi giunsero allinizio degli anni Venti, la città era in preda a un fervore culturale e artistico non indifferente. Una vivace comunità di artisti si dedicava con successo, oltre che alla pittura sacra, a vari generi pittorici, come attestano la letteratura artistica e le opere registrate nelle quadrerie nobiliari dellepoca. Le cucine di Gaudenzio Botti, i volatili di Giorgio Duranti, le marine di Andrea Torresani, i paesaggi di Faustino Raineri e di Agostino Bertelli figuravano, infatti, nelle raccolte accanto ai Pitocchi cerutiani. La fortuna critica di cui ha goduto Ceruti, in particolare, ha fatto sì che involontariamente cadessero nelloblio pittori allora noti e oggi relegati nel ruolo di minori