Autore
aa.vv.
Editore
Mazzotta
Luogo di pubblicazione
ISBN
Pagine
154
Dimensioni
23 x 27
Lingua
Anno pubblicazione
2002
Rilegatura
Illustrazioni
161 b/n e col.
Mario Pasquale Comensoli nasce a Lugano-Viganello il 15 aprile 1922. Nei primi anni 40 frequenta lo studio di Giuseppe Foglia, pittore e scultore luganese, e alla fine della seconda guerra mondiale si trasferisce a Zurigo, centro culturalmente molto vivace, per perfezionare la tecnica pittorica. Nel 1948 Comensoli si trasferisce a Parigi, dove rimane, salvo alcuni soggiorni a Zurigo, fino al 1951: qui conosce Mirò, i fratelli Giacometti, Poliakoff, ma soprattutto ha modo di studiare larte di Picasso e Léger, ai quali inizia ad ispirarsi liberamente. Negli anni 60 e 70 la massiccia immigrazione di operai italiani in Svizzera modifica vistosamente il tessuto sociale della nazione: Comensoli inaugura una nuova estetica, che vede come protagonisti delle sue tele operai ed immigrati, i cosiddetti lavoratori in blu. Il suo realismo pittorico viene altresì influenzato dalla contestazione del 68 e dalla rivolta dei giovani no future di Zurigo. Nel 1985 il museo di Aarau allestisce la prima grande retrospettiva dellopera di Comensoli, nella quale viene dato grande risalto allopera degli ultimi anni, nella quale i soggetti assumono progressivamente una dimensione indefinita e drammatica. Lartista si spegne a Zurigo il 17 maggio 1993. La Fondazione Mario ed Hélène Comensoli celebra, attraverso questa mostra milanese, il ritorno in Italia di un grande maestro realista svizzero di origini italiane. Lesposizione comprende alcune opere appartenenti ad uno dei momenti più significativi della produzione di Comensoli, il ciclo degli Uomini in Blu, emigranti ed operai immortalati con tratti realistici in modo semplice ed austero. Lo sguardo dellartista si posa anche su altri mondi marginali, attraverso lesplorazione della condizione esistenziale giovanile, degli irrequieti, dei drogati, degli alternativi, dei punk. In queste opere la fisicità fragile e arrogante delle figure si perde in unopaca dissolvenza dalla quale emergono angeli maledetti, bianchi e larvali, che hanno la cupa eleganza della profezia.