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Questo libro è dedicato alle regioni e alle culture che si estendevano oltre le frontiere settentrionali dell’impero azteco (e di quello tarasco), di cui gli antichi informatori di Bernardino de Sahagún (il primo straordinario antropologo americano) dicevano che fosse un luogo di miseria, dolore, sofferenza, fatica, povertà e tormento, un luogo di rocce secche, fallimento e lamenti, un luogo di fame e di morte. Nel volume non si trovano testimonianze di splendide culture, né di signori e sacerdoti con bei piumaggi e gioielli, ma le testimonianze di quegli uomini che sono sempre stati guerrieri per sopravvivere. Il Messico meridionale e il Sudovest degli Stati Uniti furono storicamente omogenei e rispecchiarono l’aridità di clima e ambiente, la povertà delle economie praticabili, nomadi o sedentarie. Le popolazioni vi hanno creato, in un largo arco cronologico qui rappresentato, varie forme espressive dalla Rock Art alle terrecotte dipinte, dagli edifici in mattoni di fango essiccato a complessi insediamenti urbanistici. L’iconografia è di grandissima suggestione estetica e di notevole valore scientifico