Autore
Nicoloso, Paolo
Editore
Giulio Einaudi
Luogo di pubblicazione
ISBN
Pagine
300
Dimensioni
22 x 14
Lingua
Anno pubblicazione
2008
Rilegatura
Illustrazioni
Grazie a un vasto impegno nelle opere pubbliche, la politica urbanistica del fascismo ha lasciato segni in molte città italiane: soprattutto con centri storici ristrutturati e lo sviluppo di insediamenti residenziali suburbani. Le opere pubbliche rispondevano a precise esigenze economiche e assolvevano un demagogico intento propagandistico. Paolo Nicoloso ricostruisce l'attivismo architettonico mussoliniano, in un lavoro che non vuole essere una storia dell'architettura fascista ma una storia dell'architettura come strumento politico. Uno strumento governato direttamente dal Duce, che non si limitava a inaugurare le opere, ma che voleva seguire personalmente i lavori. Mussolini voleva creare uno stato totalitario moderno nel solco di una tradizione millenaria. E l'architettura italiana di quegli anni, dei razionalisti come dei tradizionalisti, oscillò nell'interpretazione di questo rapporto dialettico fra passato e presente.