Autore
Rebaudengo A.
Editore
Allemandi
Luogo di pubblicazione
ISBN
Pagine
260
Dimensioni
Lingua
Anno pubblicazione
2006
Rilegatura
Illustrazioni
450 col
Le vecchie dimore e le antiche famiglie hanno dato origine a un'ampia produzione bibliografica, ma il passato di palazzi e castelli rappresenta un fenomeno dai molteplici filoni d'indagine, che segna in profondo la storia sociale in molte sue direttrici. Non a caso lo statuto dell'Associazione Dimore Storiche Italiane annovera tra i suoi scopi essenziali la produzione di studi considerati fondamentali ai fini della conservazione di un patrimonio che, solo in Italia, è stimato in 50.000 siti particolarmente rilevanti sotto il profilo storico-artistico. Ogni riflessione su antichi palazzi e castelli induce necessariamente a discorrere di nobiltà: tutte le dimore piemontesi di cui si parla in questo libro, infatti, sono sorte per essere abitate da famiglie nobili, e ancora oggi mantengono questo contrassegno. Al contrario di quanto è accaduto per i palazzi nobiliari cittadini, in gran parte passati di mano, le case di campagna, forse anche perché a lungo collegate a possedimenti terrieri, si sono più frequentemente conservate, seppur attraverso successioni anche in linea femminile, nell'ambito delle famiglie degli antichi proprietari. La nobiltà ha privilegiato i possedimenti rurali, i quali, collegati con tradizioni signorili e di potere, si prestavano ad essere percepiti dai discendenti come una testimonianza tangibile delle vicende storiche del casato. Il repertorio di dimore offerto da questo volume è altresì la testimonianza di un insieme di valori condivisi dalla cultura europea per più secoli, in quanto tali possedimenti costituivano un modo per esprimere una diversità e una propria identità all'interno di una società che certo non annoverava fra i propri miti quello dell'uguaglianza.