Autore
Guanci G.
Editore
Edicit
Luogo di pubblicazione
ISBN
Pagine
208
Dimensioni
27 x 23,5
Lingua
Anno pubblicazione
2009
Rilegatura
Illustrazioni
col b/n
Sulla figura di Pier Luigi Nervi tanto è già stato scritto, e lui stesso attraverso libri e saggi ha sufficientemente chiarito il suo approccio alla progettazione e realizzazione delle proprie opere. Un aspetto della sua produzione, che egli stesso non ha mai tenuto a mettere sufficientemente in luce risulta ancora poco indagato: la sua primissima fase di attività progettuale. L'individuazione di un corpus di disegni autografi, un copialettere ed un rarissimo catalogo delle sue opere iniziali, hanno messo in evidenza come i suoi primi impegni professionali abbiano coinciso con la sua presenza in Toscana, ed in particolare a Prato.
Gli anni della sua formazione universitaria, e quelli della sua successiva attività professionale, corrispondono con quelli dell'allora recente introduzione in Italia del cemento armato. In Italia uno dei primi ad interessarsene è il professore Attilio Muggia suo docente presso la Scuola d'Applicazione degli Ingegneri di Bologna.
Nervi si laurea nel 1913, ed essendo uno degli allievi più brillanti del corso, trova subito impiego nell'ufficio tecnico della "Società per Costruzioni Cementizie" di cui Muggia è direttore. Dopo il primo conflitto mondiale, viene mandato ad occuparsi del distaccamento di Firenze, ove godrà di una notevole autonomia operativa.
Sono proprio questi gli anni in cui il giovane Nervi opera in maniera massiccia a Prato, ed è qui che si verifica una singolare convergenza di eventi: l'allora piccola cittadina tessile che stava vivendo la sua rivoluzione industriale ha la necessità di trasformare o realizzare velocemente enormi spazi per la produzione. Ecco quindi che le possibilità offerte dal cemento armato, il fervore sperimentativo del genio e l'ottimismo di una classe imprenditoriale si incontrano, facendo diventare Prato una sorta di laboratorio sperimentale del nuovo metodo costruttivo.
Il suo forte impegno progettuale lo porta ad affrancarsi dalla collaborazione con il suo maestro: fonda nel 1923 un'autonoma società con Roberto Nebbiosi di Roma, dando vita alla "Soc. Ingg. Nervi e Nebbiosi", ed in seguito nel 1932, crea con il cugino la "Soc. Ingg. Nervi e Bartoli" che gli sopravvivrà anche dopo la sua morte avvenuta nel 1979.
L'aspetto più interessante, emerso dall'esame dei lavori pratesi, è il fatto che egli, trovandosi ad operare su tipologie architettoniche rivolte esclusivamente al soddisfacimento funzionale senza alcuna esigenza estetica, ne abbia approfittato per sperimentare nuove soluzioni tecnologiche. Le stesse ideazioni a loro volta spesso costituiscono una sorta di modello in scala reale di parti strutturali da impiegare in opere coeve più impegnative.
Ecco quindi che la messa a punto della complessa struttura di copertura del Teatro Banchini prelude a quella del Teatro Augusteo di Napoli e alle bellissime coperture del Salone delle feste delle terme di Chianciano o dei Palazzetti dello sport di Roma; mentre gli enormi tralicci o gli esili tiranti in cemento armato della Cartaia altro non sono che "prove di laboratorio" per le bellissime aviorimesse di Orvieto, Orbetello e Torre del Lago.
Un Nervi quindi inedito, che affianca la sua attività imprenditoriale a quella sperimentale, che nel pragmatismo pratese trova un terreno fertile per la sua genialità che poi lo porterà alla fama mondiale.