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Un libro che riordina una lunga esperienza professionale, che affronta problemi irrisolti e pone domande pressanti: Del restauro non discute le questioni che dividono gli addetti ai lavori, le ideologie e le teorie che condizionano i dibattiti intorno al problema della conservazione del patrimonio edilizio storico, ma si occupa di ciò che questo dibattito tende a sottovalutare e le ideologie a ignorare. Parla, il libro, seppure indirettamente, di un fare progettuale diffuso, incontrollato, pervasivo, anarchico, nascosto, dei cui risultati si hanno conoscenze sporadiche, di una pratica professionale che rifugge le verifiche. Gabriella e Massimo Carmassi, invece, del lavoro che dedicano, nel quadro del loro più vasto e ben conosciuto impegno professionale, al restauro e recupero di antiche o vecchie abitazioni offrono in queste pagine informazione completa. Sono convinti, come scrive Massimo Carmassi nel saggio che precede la presentazione delle quattordici realizzazioni documentate, "che gli addetti ai lavori ragionano e scrivono di restauro come se le nostre antiche città fossero costituite solo di cattedrali e campanili di pietra, che richiedono interventi di pura conservazione, mentre i tessuti urbani sono fatti di case, stanze, scale e cucine. Come è noto questi luoghi, dove una buona parte di cittadini italiani vive, lavora e dorme, sono soggetti a una infinita serie di modifiche e adeguamenti che ne provocano spesso la distruzione. Un corretto approccio, capace di soddisfare le esigenze degli abitanti e contemporaneamente di conservare il più possibile gli spazi e la struttura materiale degli edifici, richiederebbe competenze più complesse di quelle che vengono impiegate normalmente e che nessuno provvede a formare". A partire dalla loro esperienza concreta, suffragando quanto sostengono con progetti ben documentati e realizzazioni offerte senza reticenze al giudizio dei lettori, Massimo e Gabriella Carmassi ribadiscono quanto sia urgente affrontare con chiarezza e coraggio il problema del restauro del patrimonio edilizio minore, una delle principali ricchezze del nostro paese. Sulle questioni che essi individuano o alle quali alludono, si sofferma Paolo Marconi, elencandole e discutendole, nella sua "prefazione". Per sommi capi, i problemi più urgenti che vengono individuati sono quelli della formazione universitaria, che riserva all'insegnamento del restauro (a volte affidato a esperti improvvisati, ma non è un problema solo italiano, anzi) una posizione secondaria; vi sono quindi i temi della conoscenza delle tecniche costruttive, delle relative strategie progettuali, della gestione dei cantieri, della qualificazione delle maestranze; viene poi la questione del ruolo svolto dalle e demandato alle Soprintendenze e alle istituzioni preposte alla tutela del patrimonio storico. Infine, il libro affronta l'argomento, su cui Marconi si sofferma con passione, della continuità, del dialogo tra nuovo e antico, del limite decisivo ma così difficilmente definibile che separa il restauro dalla conservazione, la soglia che dovrebbe decidere di ogni progetto, linea rischiosa la cui collocazione risulta arduo fondare scientificamente. Su questo terreno accidentato Gabriella e Massimo Carmassi si muovono con serietà, forti di esperienze collaudate, dominando una pratica di cui conoscono ogni risvolto e implicazione: "battono una strada", come afferma Marconi, "della quale tutti gli architetti dovrebbero impratichirsi nell'immediato futuro, per evitare ulteriori distruzioni dell'ambiente naturale, da un lato, e dall'altro per garantire che gli antichi contesti urbani vengano trasformati con quella delicatezza senza la quale tanto varrebbe distruggerli e riedificarli". Per queste ragioni il libro arricchisce il dibattito intorno alle questioni della salvaguardia del patrimonio storico nel nostro paese, fornisce utili indicazioni a quanti sono impegnati professionalmente in questo campo e offre stimolanti suggerimenti ai giovani che soffrono nell'università per la sufficienza e la pigrizia riservata dal mondo accademico al problema della formazione di progettisti all'altezza dei compiti che attendono quanti debbono occuparsi di restauro e conservazione.