Autore
aa.vv.
Editore
Castello del Buonconsiglio
Luogo di pubblicazione
ISBN
Pagine
694
Dimensioni
21 x 28
Lingua
Anno pubblicazione
2012
Rilegatura
Illustrazioni
col b/n
Il Castello del Buonconsiglio per l'estate del 2011 intende proporre al pubblico una nuova grande mostra archeologica internazionale che si collega idealmente a quelle realizzate in precedenza dal museo sugli "Ori delle Alpi", sui "Guerrieri, principi ed eroi fra il Danubio e il Po" e sugli "Ori dei cavalieri delle steppe". Il tema di questa nuova iniziativa espositiva è quello degli scambi, contatti e relazioni culturali intercorsi dalla Preistoria all'epoca romana fra il Mediterraneo e il Nord Euroap, con approfondimenti rivolti anche ad apporti dall'Oriente.
Attraverso un'accurata selezione di preziose testimonianze riunite per la prima volta in un'unica sede, l'esposizione si propone di offrire una visione d'insieme sui diversi aspetti della diffusione a largo raggio di beni, innovazioni tecnologiche, modelli ed espressioni della sfera ideologico-religiosa.
Materie prime, oggetti semilavorati e manufatti finiti - da gioielli ad armi, attrezzi, vasellame, fino a testimonianze d'arte e temi decorativi - evidenzieranno la complessità dei percorsi degli influssi culturali, contaminazioni e circuiti di comunicazione che, in modo differenziato dal punto di vista della ricchezza e direzionalità, hanno scandito la storia delle relazioni fra il bacino Mediterraneo e le regioni a nord delle Alpi e fra l'Oriente e l'Occidente. Sono interazioni ora dovute a esplorazioni delle zone di "frontiera", ora a ricerche di materie prime e di beni di prestigio, ora ad alleanze e rapporti diplomatici, ora a razzie e conquiste, all'instaurarsi di rapporti di forza e di antagonismo. Senza pretese di esaustività, considerate le enormi vastità dei territori coinvolti e delle implicazioni storico - culturali, la mostra vuole stimolare l'interesse per questi "incontri e scontri di civiltà" che hanno determinato l'affermarsi di elementi comuni che, talvolta, si traducono in "linguaggi" transculturali e multiculturali.
Lo spostamento di persone, il trasferimento di beni "esotici" e il confronto pacifico o armato si accompagnano, in effetti, alla trasmissione di conoscenze tecnologiche, di modelli e idee che si esplicano nell'accoglimento o elaborazione di nuovi comportamenti sociali, gusti e mode. Contatti, traffici e scontri determinano interazioni che si riflettono pertanto in cambiamenti sia nella dimensione pratica della vita quotidiana, sia nella sfera ideologica e religiosa, in definitiva nello "stile di vita".
In queste prospettive appare del tutto chiaro l'impatto derivante dai fenomeni di trasformazione "epocale", quali l'affermazione dell'economia produttiva agricola e di allevamento, l'introduzione della ceramica, del traino animale, della ruota, della metallurgia e della monetazione, per citare alcune delle traiettorie di sviluppo più macroscopiche. Nel quadro di queste grandi innovazioni rientra la scrittura alfabetica, la cui alterna attestazione esprime, insieme ad altri indicatori, anche l'esistenza di dislivelli dal punto di vista degli sviluppi culturali e dell'organizzazione socio-politica. Ricorrendo a oggetti emblematici, la mostra vuole dunque mettere a fuoco, insieme a scambi e influssi culturali, dinamiche di cambiamento innescate dal diffondersi delle più importanti cognizioni tecnologiche che, superando i limiti della geografia regionale, hanno investito i più vasti orizzonti europei, peraltro con tempi e modalità differenziati.
La fitta trama di collegamenti interregionali e su lunga distanza appare profondamente legata alle molteplici dinamiche di sviluppo culturale, socio economico e politico locale del mondo antico. In mostra sarà quindi evidenziato come l'attività di scambio, carica di valenze simboliche e sociali, nelle comunità premercantili della protostoria europea sia avvenuta sotto lo stretto controllo dei ceti dominanti. Come emerge da fonti archeologiche e letterarie, in primo luogo l'epica omerica, il ruolo e prestigio dell'elite dominante si consolida anche attraverso le capacità di mediazione con il mondo "straniero"e l'acquisizione di beni esotici - status symbol che saranno pure proposti nel percorso espositivo.
Prodotti soggetti ad ampia diffusione, insieme a documentazione numismatica che attesta l'intensificarsi della circolazione monetaria, illustreranno gli sviluppi di relazioni di natura propriamente mercantile che in epoca romana raggiunge dimensioni "globali", aprendo ulteriori spazi alle figure imprenditoriali. In queste nuove dimensioni, il possesso di beni esotici che rivestono un carattere di "esclusività" si conferma come uno dei tratti distintivi dei privilegi delle elite di cui in mostra si vuole dare conto attraverso alcuni significativi "exempla".
Entro gli ampi spazi geografici e cronologici compresi dall'esposizione, un'attenta selezione di temi iconografici permetterà inoltre di seguire gli articolati tracciati di linguaggi figurativi con tratti variamente comuni che, oltre a coincidenze sul piano estetico e formale, possono implicare convergenze dal punto di vista ideologico. Potranno così essere illustrati sia influssi, contaminazioni e reiterpretazioni in chiave locale, sia sviluppi autonomi. E a questo riguardo possono risultare particolarmente eloquenti, ad esempio, alcune modalità di raffigurazione di animali reali (bovini, cavalli, cervidi e uccelli in particolare) o fantastici (come grifoni, sfingi e fiere), di elementi vegetali (come l'albero della vita o elementi floreali), di figure eroiche, regali, sacerdotali e di divinità femminili (si pensi alle versioni della cosiddetta dea madre, alle rappresentazioni della fertilità e della "Signora delle fiere").
Gli oggetti riuniti in mostra vogliono pertanto restituire un'idea di questi complessi fenomeni, evocando non solo corrispondenze più o meno puntuali sul versante delle tipologie e delle tecnologie, ma anche affinità nel senso più lato. Si tratta dunque di convergenze a medio e largo raggio o di coincidenze che, travalicando il quadro delle analogie strettamente tipologiche, si manifestano - non di rado al di là di singole fasi o periodi - soprattutto in modalità di rappresentazione dello status sociale dei ceti elevati, con riferimento alla casa, al banchetto e al simposio, all'abbigliamento, all'equipaggiamento militare e al mondo magico-religioso. Sono "forme di comunicazione" (come nel caso del ricorso alla sovrabbondanza di monili e a beni esotici), correlate a comportamenti sociali comuni che, peraltro, non implicano sempre necessariamente una dipendenza da relazioni dirette. Se da un lato sussistono infatti corrispondenze effettivamente riconducibili a contatti culturali e scambi e a dinamiche di emulazione, dall'altro lato coincidenze possono anche rientrare nel novero di processi che si verificano in modo autonomo, in luoghi e tempi diversi, in relazione a dinamiche di sviluppo locale. Testimonianze di varia natura come modelli di abitazione e di mezzi di trasporto, attrezzi per il focolare, vasellame, gioielli e armi potranno dunque richiamare l'attenzione non solo sull'esistenza di attinenze, ma anche, per contrasto, di aspetti peculiari che possono scandire la caratterizzazione delle forme di "alterità" che delineano il mondo mediterraneo, continentale e asiatico.
Come di consueto, l'esposizione sarà accompagnata da un ricco catalogo con contributi di specialisti di musei, università e soprintendenze italiani ed esteri che, sulla base dei risultati di nuove ricerche e della ricca bibliografia esistente approfondiranno gli argomenti trattati in mostra insieme ad altri aspetti anche di ordine metodologico. In questa prospettiva si renderà particolarmente utile chiarire, ad esempio, le problematiche legate ai concetti di influsso culturale, acculturazione, interazione, diffusione e di "centro e periferia"che contemplano un ampio spettro di modelli, suscettibili di variazioni nel tempo. In termini generali, andrà inoltre puntualizzato come due scuole di pensiero si siano confrontate a proposito dell'impostazione teorica relativa alle attività di scambio, commercio e alla trasmissione di innovazioni tecnologiche. Da un lato si tratta dellla tradizione di studi del diffusionismo che ha identificato in Oriente i principali centri propulsori di novità e, dall'altro lato, dell'evoluzionismo che ha delineato altre modalità nelle dinamiche di interazione, con sviluppi a carattere locale. In tale contesto non mancheranno anche riferimenti alla questione aperta delle cosiddette intuizioni coincidenti, casi di corrispondenze a notevole distanza che alcuni autori riconducono nell'alveo di fenomeni di evoluzione autonoma piuttosto che di circolazione ad ampio raggio, come reputano alcuni studiosi per le urne a capanna di area centro italica e dell'Europa settentrionale.