Autore
Editore
Edizioni All'Insegna del Giglio in Firenze
Luogo di pubblicazione
ISBN
Pagine
656
Dimensioni
26x33
Lingua
Anno pubblicazione
2009
Rilegatura
Illustrazioni
486 b/n e col.
Duemila schede e ottocento pagine per illustrare i siti archeologici dell'Alta pianura e della Collina modenese. È uscito il terzo volume dell'Atlante dei beni archeologici della provincia di Modena, l'opera che, aggiungendosi ai volumi su Pianura e Montagna, completa il censimento dei siti archeologici dell'intero territorio modenese avviato nel 2002 con l'obiettivo di approfondire la storia più antica del territorio e di orientare l'azione di tutela. L'Atlante è stato realizzato dalla Provincia, dal Museo civico archeologico e dalla Soprintendenza per i Beni archeologici dell'Emilia Romagna, con il contributo della Fondazione Cassa di risparmio di Modena e della Fondazione di Vignola. Curata da Andrea Cardarelli, docente di Preistoria e Protostoria all'Università di Roma, e da Luigi Malnati, soprintendente per i Beni archeologici dell'Emilia Romagna, l'opera illustra i siti degli 11 Comuni che occupano la parte centrale della provincia: Savignano, Vignola, Castelvetro, Maranello, Fiorano, Sassuolo, Castelfranco, San Cesario, Spilamberto, Castelnuovo Rangone e Formigine. Si tratta di un'area densa di rinvenimenti archeologici, che ha restituito fra l'altro le più antiche testimonianze a oggi note del territorio modenese: le amigdale e i bifacciali di lame e schegge in selce provenienti dalle alture attorno a Castelvetro e Spilamberto, databili tra 200 mila e 150 mila anni fa e quindi precedenti l'affermazione dell'Homo Sapiens. Particolarmente rilevanti sono anche i reperti rinvenuti a Fiorano attorno al 1940, fondamentali per comprendere lo sviluppo del periodo Neolitico in Italia settentrionale. In questa vasta area, tra Montale, Gorzano, S. Ambrogio e Casinalbo, si concentrano anche alcune tra le principali terramare dell'età del bronzo e le splendide testimonianze lasciate dall'affermazione nel modenese della civiltà etrusca, a partire dai sontuosi corredi da simposio rinvenuti nelle sepolture della necropoli della Galassina di Castelvetro.