Autore
Peter Zumthor
Editore
Electa - Mondadori
Luogo di pubblicazione
ISBN
Pagine
68
Dimensioni
17x24
Lingua
Anno pubblicazione
2007
Rilegatura
Illustrazioni
129 ill. b/n, 33 ill. col.
Con lucidità e rigore Peter Zumthor racconta il suo fare architettura, ancorato ai valori della memoria dell'uomo. Riflessioni sull'architettura perduta, sul significato della bellezza, sull'importanza dell'insegnamento attraverso l'esperienza di un architetto-artigianto le cui opere documentano la passione per una architettura concreta e, allo stesso tempo, poetica fatta di conoscenze costruttive, di sensibilità e competenza nell'uso della materia, di coerenza nel disegnare e pensare lo spazio anche attraverso l'uso sensuale di luce, materiali, colori.
Nei suoi scritti Zumthor denuncia una profonda insofferenza nei confronti dei luoghi comuni che assediano la nostra epoca; questa insofferenza vibra nel pacato ragionare e nell'elegante raccontare dell'architetto teso verso un'attenzione costante e vigile per quanto la contemporaneità offre alla meditazione di chi pratica questo mestiere.
Peter Zumthor.
Nato a Basilea nel 1943, dopo un periodo di apprendistato come ebanista ha studiato presso la Schule für Gestaltung di Basilea e il Pratt Institute di New York. Nel 1979 ha aperto un proprio studio a Hedenstein, nei pressi di Coira. Visiting professor presso il Southern California Institute a Los Angeles e la Technische Universität di Monaco, dal 1996 è professore dell'Accademia di Architettura dell'Università della Svizzera italiana di Mendrisio.